mercoledì 30 marzo 2011

Fioriscono liste a primavera

Le elezioni amministrative si avvicinano, e le liste in campo paiono crescere.
La Lega ha aperto la sua sede elettorale in piazza, a sostegno di Abrami.
Il PD andrà con Sarnico in una civica.
Giulio Incontro ha tolto dal suo sito il video dell'incontro col PD, inoltre la sinistra ha annunciato domenica in piazza e qui che appoggerà Sarnico. Questo farebbe propendere per un Incontro da solo.
Inoltre, Forza Nuova raccoglie firme e presenterà una lista.
Resta da vedere che farà la Giudici...
Insomma, avremo una contesa varia.

giovedì 24 marzo 2011

Sor tentenna

Tentenniamo sulla Libia: attacchiamo, forse no, ora attacchiamo ma senza sparare (?). I nostri Tornado neutralizzano i radar nemici, ma senza sparare: pare che li intimidiscano con la presenza, costringendoli a stare spenti. Cioè, i libici sarebbero come gli scolari che chiacchierano, smettono quando passa il maestro e poi ricominciano. Allo stesso modo quando i libici vedono gli aerei arrivare nel radar, lo spengono, poi lo riaccendono. Bel modo di neutralizzare!
Così ci perdiamo quel "primato" che tutte le nazioni si tengono sulle loro ex colonie e che noi abbiamo pagato carissimo a Gheddafi; non abbiamo disdetto il Trattato di amicizia (speriamo di renderlo di nuovo valido col nuovo governo per le forniture che ci sono scritte?) e cedendo le basi violiamo il trattato stesso; però stiamo lo stesso in seconda fila nell'attacco, bloccati da non ho ben capito cosa (paura di fare un voltafaccia a Gheddafi? Parliamo di Gheddafi!).

Tentenniamo sul nucleare. Di fronte al problema giapponese, in cui una centrale di 40 anni fa ha avuto delle fughe radioattive a fronte di una specie di apocalisse (se un sisma 9 Richter avvenisse in Italia conteremmo i sopravvissuti, non i morti), applichiamo una "moratoria di un anno".
Ora, la sicurezza nucleare è un argomento all'incirca simile a quella aerea: richiede standard elevatissimi perché ogni incidente può essere gravissimo. Come in aereo: è il mezzo statisticamente più sicuro di tutti, ma se succede qualcosa una volta la mortalità è molto elevata, perciò c'è chi ha paura e preferisce non volare.
Uno Stato può avere due posizioni: o si considera comunque inaccettabile correre qualsisai tipo di rischio, e visto che il "rischio zero" non esiste si chiude al nucleare, oppure si valuta che le altre centrali (Fukushima II e Onagawa, più vicina all'epicentro del sisma) non hanno avuto problemi e si decide che le centrali moderne sono così sicure da resistere anche a un apocalisse, perciò il rischio è ragionevole, e allora si va avanti.
Andare avanti sul nucleare solo fra un anno è pura ipocrisia, specie se si valuta - prendendo per buona questa scelta - che l'Italia ha ritardi decennali sul tema.
Non sto discutendo se l'opzione nucleare sia conveniente o meno, non ho abbastanza dati ora come ora per esprimermi su problemi come costi, scorie eccetera. Sto discutendo però l'atteggiamento tenuto nella circostanza: allora non c'è una politica degna di questo nome, c'è solo un correre dietro alla gente (populismo).

Intanto succedono queste cose. Uno schifo.
Anche Galan ai beni culturali... competenza specifica del settore zero, come d'altra parte ne aveva per l'Agricoltura. Proprio una poltrona purchessia.


giovedì 17 marzo 2011

Ospitaletto 150

Oggi è festa per l'Unità d'Italia!
E a Ospitaletto nulla... almeno a Rezzato, dove lavoro, hanno appeso un po' di tricolori qua e là.
Da noi, invece, il silenzio. Eviterò le discussioni su questi festeggiamenti, su cui si è detto tutto e il contrario di tutto.
Solo un'osservazione di carattere locale: secondo me, guardando solo il lato grettamente politico della faccenda, tutti hanno perso un'occasione.

La Lega ha perso l'occasione di dimostrarsi un po' più "gentile" ed "ecumenica", un maquillage in vista delle elezioni. La fascia che Prandelli indossa, oltre al verde, ha pur sempre anche il bianco e il rosso.
Il Pdl ha perso l'occasione per dimostrarsi meno subalterno, o facendosi sentire nelle sedi opportune oppure organizzando qualcosa di proprio per l'occasione, in modo da ribadire il patriottismo che dovrebbe essergli proprio.
Il PD è sulla stessa lunghezza d'onda del Pdl: avrebbe potuto almeno portare qualche proposta in Consiglio, anche solo per farsela bocciare, o organizzare qualcosa in proprio (che ne so, un taglio della torta per il compleanno dell'Italia, o un aperitivo tricolore). Come minimo uscire con volantini per denunciare l'assenza totale dell'Amministrazione.

Insomma, qualche iniziativa bisognava prenderla, non fosse altro che per fini elettorali. Ma mi sembra che i nostri partiti siano alquanto miopi.

lunedì 14 marzo 2011

Elezioni a Ospitaletto: gli scenari

Sempre più vicino il termine per presentare le liste per le elezioni comunali, e sempre meno chiaro il quadro. Tutti sono in attesa che i concorrenti decidano come muoversi per reagire di conseguenza.
Secondo me ci saranno ancora dei cambiamenti nelle prossime settimane... a sentire ora sembrerebbe che ci siano 4-5 liste in ballo, ma non scommetterei che tutte arriveranno davvero a presentarsi. Stando a quel che si dice, tre liste dovrebbero essere sicure, forse quattro, non credo di più.
Proviamo a ipotizzare i vari scenari possibili.

1. Il centro-destra unito.
Scenario che appare tramontato, a meno di interventi forti dai piani alti (Romele?). Si tratterebbe di scegliere un candidato tra Abrami e la Giudici. Abrami sarebbe favorito dalle spaccature nel Pdl commissariato, ma così si rischierebbe di perdere una parte del Pdl scontento che si è abbondantemente fatto sentire su Internet. Scegliere la Giudici porterebbe il vantaggio di ricompattare il voto Pdl senza disperdere quello leghista (di solito granitico secondo le indicazioni), ma comporterebbe un'ovvia perdita di potere per il Carroccio, che sarebbe ben sospettoso al riguardo.
Se il candidato fosse Abrami, il PD cercherebbe con tutte le forze di includere Incontro nella sua civica, per drenare voti a destra. La scelta però potrebbe non essere indolore: le minacce espesse nei volantini di Rifondazione di presentare una lista alternativa in caso di aggregazione PD-FLI sono concrete, una lista civica di sinistra sta camminando, seppure fra le difficoltà. Avremmo quindi tre liste, con Sarnico (candidato del PD al 95%, a meno che non salti fuori un certo nome a sorpresa) e Abrami a lottare colpo su colpo.
Se il candidato fosse la Giudici, il PD potrebbe comunque provare ad avere Incontro dalla sua, ma senza sacrificare la sinistra, viste le ridotte possibilità di sfondamento al centro. In questo caso quindi dovremmo avere solo due liste.

2. Il centro-destra diviso.
Lo scenario più plausibile, ad oggi, è che la Lega si presenti con Abrami da sola o coinvolgendo una parte del Pdl, oltre a Pasini, mentre la Giudici potrebbe fare una sua lista civica (più facile che non col simbolo Pdl).
In questo caso Sarnico avrebbe il coltello dalla parte del manico, visto il vantaggio di correre contro avversari divisi, e secondo me finirebbe per ripetere la stessa coalizione delle scorse elezioni. Avremmo quindi tre liste.

3. E il terzo polo?
Un'incognita è il comportamento di tre variabili: Incontro (FLI), Mena e l'UDC.
Di Incontro abbiamo detto: tratta col PD, mentre è molto più difficile che possa trovare casa con il Pdl. Sicuramente non sarà in alcun modo alleato con la Lega, viste anche le attuali schermaglie. Potrebbe rimanere a destra solo con una civica, a cui ha pensato, in effetti, ma nemmeno la Giudici sembra interessata.
Bisogna poi vedere se il PD lo vuole: pare che siano in pochi a volerlo, tra i Democratici, ma che questi pochi "pesino" abbastanza. Bisognerà mettere sulla bilancia l'apporto di FLI con quello della sinistra. Averli entrambi sembra impossibile, l'unica possibilità potrebbe essere convincere la sinistra (stanti le difficoltà pratiche di fare una lista) a non presentarsi del tutto, una specie di desistenza.
Si vocifera che Mena continui a rivendicare per sé un'utopica candidatura a sindaco, o meglio: vorrebbe (avrebbe voluto) essere il nome opposto dal Pdl ad Abrami nella trattativa, rivendicando il buon risultato personale alle Provinciali. Questa è una battaglia persa, quindi resta da vedere se si accomoderà in panchina o se si unirà a un certo progetto a sorpresa con Incontro per non restare a piedi. Ipotesi comunque improbabile.
Dell'UDC si dice che sia corteggiato dal PD, che vorrebbe coinvolgerlo nella civica, ma - si dice - "senza Floris, che è ancora assessore di Prandelli". Qui secondo me si perde il contatto con la realtà: l'UDC a Ospitaletto sono due persone, Sterli e Floris, diciamo piuttosto "coinvolgiamo Sterli", non "coinvolgiamo l'UDC". Non stiamo mica parlando del marchio, ma di persone!

Personalmente non credo che comunque questo terzo polo sposterà il risultato. Non succederà di sicuro in caso di centro destra diviso, ma non credo che sarebbe decisivo nemmeno in una lotta "1 vs 1", non più di quanto lo sia la composizione delle liste. Credo che sposti più voti avere gente brava e presentabile in lista che non piantare una "bandierina" in più nel proprio campo. Si veda al riguardo le ultime elezioni, quando i transfughi di Forza Italia in campo avverso non furono nemmeno eletti.
Comunque sia, avremo un fiorire di civiche. Speriamo che siano civiche davvero, cioè con un (bel) po' di senso civico! 

venerdì 11 marzo 2011

8 marzo in ritardo

In questi giorni di 8 marzo, nella miriade di dati su quanto è svantaggiata la donna, mi sono balzati all’occhio due dati.
Le donne italiane al Parlamento Europeo sono il 25% dei deputati italiani, dato che ci colloca al 22° posto alla pari con Irlanda e Lituania (vedi qui) sui 27 membri UE.
Per i parlamenti nazionali, qui si evince – se non ho contato male – che dovremmo essere undicesimi su 27 con il 21%.
In Italia la legge elettorale è ben diversa per le elezioni europee e politiche: per le prime le donne (come gli uomini) devono ottenere le preferenze, mentre per le seconde gli eletti sono nominati dalle segreterie dei partiti. La percentuale di donne con i due sistemi è simile, il che forse può significare che anche quando vengono scelte le donne per le liste lo si fa in modo abbastanza equo rispetto ai voti che portano.
Altra osservazione riguarda gli altri Stati, tanto virtuosi per quanto riguarda l’UE, ma evidentemente molto più restii a mandare donne in Parlamento (specie in posti dove vige l’uninominale, e quindi dove i candidati nei collegi sono scelti dai partiti e non eletti con le preferenze, come in Francia), visto che da una classifica all’altra ci passano dietro. E allora sarà tutto oro ciò che luccica? Non sarà che gli altri Paesi mandano in Europa le donne – ricordiamo che nella maggior parte degli Stati le elezioni europee sono ampiamente snobbate – ma tengono ben maschile il potere locale, quello che “conta”?
 
Più in generale, sono d’accordo con questi pensieri di Elisabetta Gardini: “Se viene applicata la logica del merito, le donne ottengono il loro spazio, se invece chiediamo spazi per le donne arriveranno le fidanzate, le mogli, le sorelle di qualcuno; se chiederemo spazi per i giovani, arriveranno i figli di qualcuno. Tra l'altro da sinistra, dopo anni di abbandono, si è ricominciato a strumentalizzare questa festa. Per questo penso sia ora di abbandonarla, anche perché tra noi donne esistono pensieri diversi. A sinistra ora si parla della mimosa come di un "fiore di lotta". Ma che lotta! La lotta per l'uguaglianza ci ha portato a vedere gli uomini che fanno lo spogliarello, cioè abbiamo imitato i peggiori difetti degli uomini.”
L’estratto viene da qui, lasciando perdere le affermazioni più faziose su Berlusconi e quanto ha fatto per le donne (!). Mi sembra azzeccata al riguardo soprattutto l’espressione contro le quote rosa: in un Parlamento (o un listino regionale) di nominati abbiamo visto chi ha scelto il Silvio…

giovedì 10 marzo 2011

Povera gioventù

...gioventù nel senso di Juventus.
All'inizio dell'anno ero stato facile profeta quando avevo ipotizzato una Juve di seconda fascia, con un allenatore che una volta di più si è dimostrato inadatto a gestire una squadra con ambizioni.

Per l'allenatore il problema è relativo, si cambierà a fine anno: ormai in Champions non si arriva più, fare o meno l'Europa League è indifferente, salvarsi - absit iniuria verbis - è sicuro, perciò cambiare ora è inutile.
Per l'anno prossimo è necessario individuare un allenatore migliore, che abbia la possibilità di allenare una grande. Allenatori così non ce ne sono molti, e quelli già testati (Capello, Lippi) costano un'iradiddio. Allora l'unica possibilità è quella di "crearsi" un allenatore bravo in casa, o meglio "testare" un allenatore, dargli la grande chance.
Che differenza con Ferrara? Che - come detto - preferirei non partire da zero. Niente Vialli, Nedved e consimili, quindi.
Che differenza con Delneri? Che preferirei testare qualcuno che non abbia già fallito sulle panchine delle grandi squadre (Porto, Roma). Dovrebbe essere un allenatore che ha sempre fatto bene con le squadre medie e che non ha ancora avuto la grande chance.
I nomi? Me ne vengono in mente due: Delio Rossi e - forse ancor di più - Gasperini. Entrambi protagonisti di esoneri abbastanza immeritati, Rossi ha fatto bene con Lazio e Palermo, Gasperini ha fatto tante ottime stagioni a Genova. Al limite si potrebbe provare Antonio Conte.
La squadra è debole, ma non così debole come dice la classifica. Con Capello la stessa squadra sarebbe in lotta per la Champions, ne sono convinto. E' necessario un tecnico che sprema il meglio da ciò che ha: Delneri evidentemente non lo è, con le sue fisse tattiche. I due succitati hanno sempre ottenuto il massimo dai loro giocatori.

E veniamo alla squadra. E' debole, e raffazzonate (e costose) sono anche le pezze messe con il mercato. Questo può non essere grave: ci si mette il cuore in pace, puntando per qualche anno alla Coppa Italia come massimo traguardo.
Il problema è costruire una squadra con prospettiva, con criterio. Il dubbio è se Marotta sia in grado di farlo per una grande squadra. L'allenatore si cambia, ma se il DS è sbagliato si costruiranno squadre sbagliate.
Io gli darei ancora una chance, ma anche Marotta deve cambiare marcia. Non è possibile pagare Martinez quanto il Milan per Robinho!

domenica 6 marzo 2011

Il gnocco fritto & c.

Di ritorno da un weekend a Modena. Bella città, un salotto.
Una mezza delusione scoprire che il Duomo (Patrimonio dell’Unesco, e con merito, almeno da quanto si è visto dell’interno) è per metà ricoperto da impalcature, così come la torre della Ghirlandina. La cosa che ha dato più fastidio però è stato scoprire che la Galleria Estense ha cambiato gli orari domenicali, riducendoli al solo pomeriggio. Ancora oggi qui dal sito del Comune di Modena e qui dal sito dei Musei Modenesi non si aveva notizia della cosa, e noi si era programmata la visita per la domenica mattina dovendo poi tornare a casa nel pomeriggio. L’orario non era nemmeno esposto all’ingresso dal Palazzo dei Musei (!!!), da cui eravamo comunque passati il sabato. Nessuna notizia fino a quando ieri mattina ci siamo presentati insieme ad un’altra decina di turisti sparsi alla biglietteria, per sentirci dire “E’ un museo statale, fanno e cambiano gli orari come vogliono e non avvisano mai.”. Bell’Italia!
La delusione è stata mitigata dalla soddisfazione di trovare al mercatino antiquario di Piazza Grande una vecchia edizione del 1941 della Secchia Rapita del Tassoni, il poema modenese per eccellenza (che – per inciso – oggi nelle librerie di Modena non si trova più nemmeno nelle vecchie edizioni).