giovedì 29 novembre 2012

Primarie e vocazione minoritaria

Alla fine, dopo lunga riflessione, ho deciso di partecipare alle primarie del centrosinistra per votare Matteo Renzi.

Ci ho pensato su parecchio: come ho già scritto più volte, mi sentirei più affine a un centrodestra moderato. Peccato che il PD oggi agisca in regime praticamente di partito unico, nel senso che è l'unico partito presentabile, così fin dal 2007 ho preso a votare il centrosinistra, tanto era il rigetto per Berlusconi. Non so se questo valga per essere catalogato come "elettore di centrosinistra" e mi sono posto il problema della correttezza di una mia partecipazione alle primarie.
Poi mi sono letto il regolamento e il manifesto per il bene comune che avrei dovuto sottoscrivere al seggio, l'ho trovato così vago da essere in buona parte condivisibile, ed ho deciso che nulla ostava la mia uscita dal nicodemismo. Oggi, se per sperare di avere una scossa in Italia devo affidarmi a un po' di blairismo in salsa fiorentina, vada per Renzi (ho già scritto perché ho parecchi sospetti sull'operazione di Montezemolo).

Ora che sono arrivati i risultati definitivi ed è passato anche il confronto televisivo tra i due contendenti, azzardo qualche commento.

lunedì 26 novembre 2012

Formula Vettel

Due parole sul bellissimo campionato di Formula 1 appena finito.

Intanto che è stato bellissimo. All'inizio un po' caotico, per via delle gomme, ma poi le squadre hanno trovato il bandolo della matassa e hanno dato vita a una stagione veramente combattuta, con continui cambi di leadership. Ha aiutato anche l'effettivo livellamento delle auto, con tre macchine al top e la Lotus lì vicino.

Poi secondo me ha vinto il migliore. E' vero che Alonso può recriminare per i due tamponamenti che ha subito, ma anche Vettel ha avuto due 0 in classifica dovuti non a errori suoi ma a guasti all'alternatore, di cui una volta (GP d'Europa) quando era largamente primo. Nel confronto tra i "pacchetti" pilota+auto ha ragione Domenicali a lamentarsi per la sfortuna, perché i tamponamenti subiti non sono colpa né del pilota né dell'auto. Nel confronto tra i soli piloti però la sfortuna si è equivalsa - anzi, negli ultimi GP Vettel si è trovato due volte ultimo senza alcuna colpa.
Inoltre i tamponamenti sono più facili se si parte nella pancia del gruppo, cosa che alla Ferrari (lentissima in qualifica) è successa praticamente sempre.

Chissà come fa Button a vincere sempre quando la situazione si fa confusa e variabile. Lui è senza dubbio lo stratega numero uno. Il pilota più forte su singola gara, quando è in stato di grazia, è Hamilton: che ci farà sulla Mercedes, che in tre anni non ha fatto una macchina decente? Alonso non fa un errore che sia uno, mentre Vettel è il migliore quando ha pista libera. Con queste prospettive, anche l'annata prossima si annuncia spettacolare, con loro quattro su quattro vetture diverse e Raikkonen sulla Lotus.

Bene anche il fatto che i piloti siano rimasti gli stessi per tutto l'anno, per tutte le scuderie: non ricordo un'altra occasione, ma così mi sono riuscito un po' ad orientare...

mercoledì 21 novembre 2012

Verso la terza de che?

Durante lo scorso weekend si è svolta la convention Verso la terza repubblica, dove si è sancita la nascita del soggetto politico "di Montezemolo". A questo hanno aderito parecchi movimenti, associazioni, iniziative, entità eccetera.

Ho apprezzato che lo stesso Montezemolo si sia tirato indietro da una candidatura diretta: la sua immagine è, ai miei occhi, quella di Italia '90, non un fulgido esempio di buona gestione. Mi piace che mandi avanti tutte le persone valide di cui si è circondato in Italia Futura, che non sono poche.

Quello che non riesco a capire è come si possano conciliare Italia Futura (si leggano i PDF sulle loro campagne, lettura lunga ma molto interessante) e Zero Positivo (che ha un'impostazione ancora più marcatamente liberale) con le Acli o la Cisl, che di liberale hanno pochino - meglio: diciamo che la componente liberale non è quella principale del loro pensare, ma è subordinata alla componente solidaristica, che troppe volte in Italia è sfociata in un'egualitarismo assistenzialista.
Non l'ha capito neanche Oscar Giannino, che infatti non ha partecipato alla convention con il suo movimento Fermare il declino, che è di impronta marcatamente liberale fino al liberismo (pure troppo, per i miei gusti).

Così, se ero molto interessato a Italia Futura e Zero Positivo, sono molto meno interessato a Verso la terza Repubblica, che non mi pare possa avere un'identità politica chiara e non "paludosa". Alle stesse conclusioni è arrivato il sempre lucido Luca Ricolfi su La Stampa di lunedì. D'altra parte basta leggere il manifesto: molte parole, di cui non sono in grado di fare una sintesi per estrarre poche idee. Solo l'appello a fare meglio, poco o nulla sul come.

Tanto più se questo rassemblement dovesse comprendere Casini (e alla fine sarà così), che si è guadagnato dei meriti rompendo con Berlusconi e sostenendo Monti, ma che porta la responsabilità di tante politiche sbagliate degli ultimi vent'anni e guida (come Fini) un partito a forte trazione assistenzialistico-pubblicoimpiegatizia, non esattamente l'ideale per implementare le politiche liberali proposte da Italia Futura. Lo si è visto per esempio nel sacrificio del taglio Irpef per difendere gli sgravi alle famiglie.

Anche la posizione su Monti è ambigua: allo stato sembra che il candidato premier di questo movimento sia lui, suo malgrado. A me Monti piace, ma mi piace di più il Monti che dovrebbe essere (il professore liberale moderato) di quello che è stato nei fatti (quello delle tasse più che delle riforme). Sono abbastanza convinto che lo sia stato per colpa dei partiti essenzialmente conservatori con cui si è ritrovato a governare, e che lui saprebbe effettivamente come ci si dovrebbe muovere in un mondo ideale, ma la nuova conformazione di Verso la terza Repubblica non permette di essere ottimisti, come dicevo sopra.

La stessa mancanza di un candidato premier prima delle elezioni fa sospettare che si voglia ricercare l'accordo in Parlamento dopo, come nella migliore tradizione della prima, di Repubblica.

Staremo a vedere. Per ora guardo a quest'esperienza con circospezione, ma non mi nascondo che il rischio è che sulla piazza in marzo non ci sia davvero nulla di meglio.

venerdì 16 novembre 2012

Impressioni di novembre

Lunedì sera sono stato al Consiglio Comunale. Ne ho ricavato una impressione simile a quella che ebbi lo scorso anno, anche se stavolta mi aspettavo qualcosa di diverso. Mi aspettavo un atteggiamento più da "volemose bene": in fondo l'anno scorso la nuova maggioranza aveva digerito 10 anni di Prandelli, questa volta sono passati solo dieci mesi e una vittoria dal risultato nettissimo.

Si sono percepite chiaramente le differenze tra i politici "esperti" e quelli "di primo pelo". Per i politici esperti, come il sindaco, Burato, Bordonaro, gli interventi sono stati più combattivi, più battaglieri, in alcuni passaggi anche più rancorosi.
Per i politici più giovani, quelli entrati in Consiglio solo dall'anno scorso o addirittura quest'anno, invece, prevalegono l'entusiasmo e le buone intenzioni.

lunedì 12 novembre 2012

Il buon amministratore

Cito dalla lettera di Paolo a Tito, lettura di oggi: il buon vescovo
dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.

Mi sembra che, nel giorno del primo Consiglio comunale, cada a fagiolo (fatte le dovute parafrasi) come augurio/suggerimento per i nuovi amministratori e in particolare il Sindaco. Buon lavoro!

venerdì 9 novembre 2012

Cronache dalla Galassia Grillo

Avviso: post dedicato ai lettori di Asimov. Di difficile comprensione per chiunque non abbia letto "Cronache della galassia".

Mi sembra che nello sviluppo tumultuoso che sta avendo il MoVimento 5 Stelle i casi di Favia e Salsi siano un po' come una crisi Seldon: prevedibile, tanto più prevedibile quanto più cresce la dimensione del MoVimento, adattandosi quindi ai requisiti della psicostoria.

Ragionando quindi sempre sulla psicostoria, e facendo finta di essere Hari Seldon, posso chiedermi cosa succederà in futuro. Posso già dire che secondo me la crisi Seldon successiva occorrerà dopo l'elezione al Parlamento di un numero sufficiente di grillini. Poi ci saranno i primi transfughi, poi vedremo.

Si vedrà se il ciclo del M5S seguirà quello di altri partiti leaderistico-carismatici, quali migliori e quali peggiori.
Già oggi con l'idea di candidare solo i non eletti (cioè i trombati) delle altre elezioni, e non i competenti, stiamo prendendo una china un po' poco democratica: gli altri partiti verticistici comunque "fanno finta" di essere più aperti all'esterno.

Capisco la paura di infiltrazioni, ma dal MoVimento mi sarei aspettato una cernita dei candidati via curriculum. Così invece si crea una cerchia tipo la Tavola degli Oratori, gli unici abilitati a interpretare il Primo Radiante contenente il pensiero di Grillo.
Con la differenza che gli Oratori studiavano parecchio per diventarlo, mentre qui il rischio è di eleggere un sacco di gente non preparata. E per me che credo nella formazione, non ci siamo.

Vedremo se un giorno comparirà anche nel MoVimento un Mulo in grado di scombinare il Piano Seldon...

lunedì 5 novembre 2012

Consiglio di lettura

Anche la ricerca fondamentale paga sempre – magari non nel giro di un mandato elettorale, ma alla lunga sì. Il GPS, ormai lo sanno pure i sassi, fa uso della teoria della relatività di Einstein, che non è certo nata sotto la spinta di possibili applicazioni pratiche. E si stima che il 30% circa dell’economia statunitense sia basata sulla meccanica quantistica – roba che un secolo fa sembrava esoterica e inutile e che oggi sta dietro il funzionamento di qualunque apparato elettronico di uso comune.

Per chi chiede a cosa serve la ricerca. Da leggere, con gli allegati, in particolare questo, che tra l'altro cita da un punto di vista nuovo il caso Green Hill.