giovedì 29 maggio 2014

Grillo e Farage?

Come si concilia il blitz di Grillo da Farage a Bruxelles con la democrazia diretta e l'"uno vale uno"?
Se chiedesse al popolo del web, la base del M5S vorrebbe allearsi con lo UKIP, un partito di destra-destra?
In particolare, l'atteggiamento verso gli immigrati di Nigel Farage è compatibile con il pensiero della base del M5S, che già una volta ha sbugiardato le posizioni destrorse del suo "megafono" sul reato di immigrazione clandestina (nell'unica volta in cui Grillo ha dovuto cambiare idea, a mia memoria)?

Ho la sensazione che Grillo sia tendenzialmente di destra populista, però si ritrova con un seguito di sinistra. In questo c'è qualche somiglianza con Di Pietro (che era di una destra più giustizialista), ma anche con un certo sansepolcrismo.

Alla fine credo che non se ne farà nulla, anche per problemi tecnici: dove trovano deputati di 7 Paesi per fare un gruppo all'Europarlamento? Non credo che ci sia lo spazio per avere tre gruppi a "destra" del PPE: già ci sono i Conservatori e Riformisti (centrodestra euroscettico, i Tories inglesi) e la destra di Le Pen, Salvini e compagnia.
Quindi Grillo si "salverà" in corner.

Resta il fatto che non capisco l'uscita. Il M5S non si allea nel Parlamento italiano - dove potrebbe servire a qualcosa - e lo fa a Strasburgo, dove è comunque inutile? Con gente che non c'entra quasi nulla?

lunedì 26 maggio 2014

Pensieri prima e dopo le elezioni

...scritti dopo le elezioni, lo so.

Però il sito è stato giù per qualche ora e non sono riuscito a postare prima, quindi scrivo ora.

La settimana scorsa con mia moglie abbiamo recuperato il dibattito tra i cinque candidati alla presidenza della Commissione Europea. Non ci credevo molto, ma è stato interessante. Ci ha costretto a pensare, a valutare. Votare il candidato più convincente, che però è associato a un partito italiano che non riscuote le mie simpatie? O votare il partito che sento più vicino a livello nazionale, pur non essendo convinti del candidato presidente? Alla fine ho deciso in cabina, e non mi sono pentito.

Mi chiedo quanti dei pochi italiani che sono andati a votare (Renzi ha stravinto con gli stessi voti - in termini assoluti - con cui Veltroni perse con distacco nel 2008, anzi forse addirittura con qualche voto in meno) si sono posti il problema della prospettiva europea.

Di più: quanti conoscevano i candidati presidenti?

Comunque le proiezioni danno un Parlamento in cui non sarà quasi possibile formare una maggioranza che non sia di "grande intesa" PPE-PSE (a meno di includere i Verdi in una strana alleanza con popolari, conservatori e liberali), e ciò soprattutto per l'affermazione dei vari partiti euroscettici. Peccato.

martedì 20 maggio 2014

Grillo e Vespa

Ieri sera, come milioni di italiani, ho visto la performance di Grillo da Vespa.

Se l'è cavata decisamente bene. Niente di trascendentale, s'intende, ma comunque bene, per il livello a cui siamo abituati.
Il suo quasi-monologo è stato un insieme di molti ingredienti, tipici del repertorio grillino, ma difficili da smentire.

Ci sono state le facilonerie, quelle che a me personalmente fanno più paura. Grillo propone soluzioni facili a problemi difficili: "Il fiscal compact - via!", o "Basta spostare la produzione dagli F35 a qualcos'altro". Io sono convinto che soluzioni così non esistono, che la realtà sia molto più complessa di come la dipingono i 5 stelle. Dovrebbero averlo capito anche loro, dopo l'esperienza di Parma, ma niente da fare. E comunque anche se l'avessero capito non è cosa da dire in campagna elettorale.

Ci sono state le inesattezze, le cose da fact checking: "In America è pieno di stampanti 3D, fanno quello che vogliono", "Centomila pensionati d'oro ci creano il buco delle pensioni", "Alba Dorata in Grecia è al 18%", "Il fiscal compact ci costa 55 miliardi di tagli all'anno" e un sacco d'altri. Fare un fact checking di un tale profluvio di parole dati numeri affermazioni semplificazioni è fisicamente impossibile, e ciò salva il comico. Sarebbe interessante fare un test: prendere due minuti a caso e vedere quante inesattezze saltano fuori, in modo da avere una stima delle balle al minuto.

Ci sono state le elusioni: Grillo non ha risposto alle domande sulle (im)possibili alleanze, sostenendo di volere il 51%, anzi il 100%. Le coperture sul reddito di cittadinanza sono vaghe e assolutamente non tornano i conti, come ha cercato di far notare Vespa. Ancora si insiste con i costi della politica come panacea di ogni male, e con i numeri farlocchi sul gioco d'azzardo.

Ci sono state le sparate populistiche, i "devono andare tutti a casa", i "processeremo l'informazione", il politometro addirittura ("sono quattro conti, cinque parametri, c'è già l'algoritmo").

Due cose interessanti però le ho trovate.
La frase sulle pensioni, secondo cui non possiamo intenderle come un recupero del già versato da ciascuno, ma anche come una forma di solidarietà, è condivisibile, e non ci avevo mai pensato bene (in effetti, se ciascuno si riprendesse il suo, tanto varrebbe abolirle e lasciare a ciascuno il compito di mettersi via i soldi).
La posizione sull'immigrazione è stata: sì all'asilo per i rifugiati, per gli altri si prendono solo le quote. Una posizione da criptodestra. Chissà perché Grillo su questo argomento è così diverso dalla sua base "naturale", la sinistra, se per calcolo elettorale o per personale idiosincrasia all'immigrazione abbondante.

Sull'efficacia, mi trovo d'accordo con Malvino.

Resta il fatto che non capisco a cosa serva votare un partito come il M5S alle elezioni europee: anche se facessero il botto, conquistando magari 30 seggi, a Strasburgo sarebbero in 30 su 750, visto che non hanno un gruppo europeo di riferimento: il 4%, ancora più insignificanti che nel Parlamento italiano (dove lo sono per scelta).

venerdì 9 maggio 2014

Gran Torino

Non so se l'ho già scritto, ma Gran Torino è un gran bel film. Ogni volta che lo rivedo mi piace di più.

[Avviso: contiene spoiler.]

Non tanto per la storia del razzista che si "converte", che secondo me è la parte più didascalica del film, ma per tutte le storie che stanno intorno.

C'è l'altra redenzione del protagonista: quella con cui si libera del peso che si porta sulla coscienza fin dalla guerra di Corea, e che confesserà non al prete in confessionale, ma al giovane ragazzo Hmong a cui cerca di insegnare a vivere. Dicendoglielo da dietro una grata, come in confessionale.

C'è la redenzione del violento, che prima affronta il "nemico" con la forza e poi capisce che questa strada non porta da nessuna parte, e si dispone al sacrificio supremo (nell'ultima scena il protagonista cade come in croce).

C'è il rapporto con la famiglia, triste ma non per colpa di uno solo.
C'è il giovane prete irlandese, un bel personaggio pure lui.
Ci sono anche i momenti comici del film, come gli spezzoni in cui Eastwood/Kowalski insegna al ragazzo come parlano i veri uomini.

E' un film ricchissimo, va visto e rivisto per apprezzarlo.

sabato 3 maggio 2014

I programmi per le elezioni europee

A venti giorni dalle elezioni europee, ho fatto un giro sui siti dei vari partiti, per vedere di trovare le loro proposte. Di seguito una carrellata, suddivisa per aree.

Per la candidatura di Martin Schulz (PSE), sostenuta dal PD, il programma è qui.
Il link allo stesso testo si trova anche sul sito personale del candidato.
Il programma mi sembra essenzialmente un'enunciazione di petizioni di principio. Interessante la posizione espressa al punto 2 contro l'operato della Troika ("L'operato della Troika [...] si è rivelato fallimentare"), molto grillina. Le righe che seguono sembrano prese pari pari da un qualsiasi programma elettorale italiano, che non può farsi mancare l'immaginifica lotta all'evasione fiscale.

Per la candidatura di Jean-Claude Juncker (PPE), il programma si trova qui.
Mi stupisce la concretezza dei punti 1 e 5 enunciati nelle priorità (ma anche il punto 3 è abbastanza specifico).
Interessanti la proposta 05 (pagina 11 del programma) in cui si dice che l'integrazione degli immigrati è un percorso che comporta diritti ma anche responsabilità (approccio che segna una specificità di destra) e la proposta09 (pagina 15 del programma) sulla prudenza nell'allargamento dell'UE (i buoi sono già scappati, mi pare, ormai...).

Curiosamente (o forse non tanto), sul sito del maggior sostenitore italiano del PPE, ovvero Forza Italia, non trovo link o rimandi al programma europeo. Sarà perché questo è un po' diverso dall'approccio che sta tenendo Berlusconi in questa campagna?*
Stessa cosa sul sito del Nuovo Centrodestra (ci sono le liste sei candidati, ma non il programma) e UDC.

Tra chi sostiene Guy Verhofstadt (ALDE), la lista comune Scelta Europea ha il manifesto raggiungibile con un link in home page. Per quanto riguarda le singole componenti dell'alleanza: Scelta Civica ha il link al programma europeo ben visibile in prima pagina; per il Centro Democratico il programma è raggiungibile da un menù in home page. Sul sito di Fare si parla molto di elezioni europee, ma non trovo il programma specifico.

Nel merito, trovo curioso (eufemismo) che i partiti che sostengono una stessa lista abbiano programmi diversi. Nel programma del Centro Democratico si legge che è necessario negoziare la possibilità di sforare di almeno un punto di PIL i vincoli di bilancio per rilanciare i consumi. Vorrei sapere che ne pensano Monti e Boldrin di una cosa simile...
Invece mi piace l'approccio federalista "spinto" di Scelta Civica, che al punto 2 del suo programma arriva a ipotizzare una vera legge elettorale comune - senza paura di spingere per un maggioritario che la penalizzerebbe alquanto.
Per tagliare la testa al toro, comunque, si può andare direttamente a leggere il programma del candidato sul suo sito. E' fatto male: le slide nelle prime pagine non hanno titoli, e sono spiegate nel testo in fondo. Comunque si può leggere; segnalo a pagg. 18-19 le differenze tra l'approccio liberale di Verhofstadt e gli approcci nazionalisti, conservatori e socialisti.

Per Alexis Tsipras (EL), la Lista Tsipras ha questa pagina, raggiungibile dal menù "Chi siamo", da cui c'è un link al programma intero. Che è bello lungo e articolato... Il "riassunto" si trova qui.
E' un programma marcatamente di sinistra: no al fiscal compact, investimenti pubblici, accoglienza per gli immigrati. Molto "prevedibile", in un certo senso.
Il programma sul sito del candidato si trova qui, e (per fortuna) si sovrappone a quello presentato dalla lista italiana.

I Verdi europei sostengono l'accoppiata Ska Keller e José Bové. Il sito dei Verdi europei riporta il manifesto elettorale anche in italiano.
Sul sito dei Verdi italiani ho trovato molti inviti a partecipare, candidarsi, fare i volontari, contribuire economicamente, ma nulla sul programma, così come sul sito di Green Italia.
Nel merito, il programma è un tradizionale programma ambientalista di sinistra. A titolo di curiosità, mi sembra che sia l'unico programma che sposa la teoria del gender (infatti usa l'acronimo LGBT+ e il termine "gender identity"). Nel programma della lista Tsipras si parla di LGBTQ e di diritto a determinare "se e come essere maschi e femmine", ma non esplicitamente di gender.

Le altre forze non sostengono alcun candidato alla presidenza della Commissione, e più in generale non fanno riferimento ad alcun partito europeo. Secondo me questo non ha senso: come si pensa di incidere in un'assemblea sovranazionale con pochi deputati - fossero anche qualche decina - e restando isolati?
Comunque, il sito della principale forza "isolata" del nostro panorama, il Movimento 5 stelle, mi sembra fermo alle elezioni politiche dello scorso anno: nessuna informazione sul programma, quindi.

* Tra l'altro, visto l'euroscetticismo strisciante in FI, mi chiedo se non sarebbe più coerente seguire i conservatori britannici e lasciare il PPE per aderire all'AECR. Però sappiamo che per Berlusconi la coerenza non è importante quanto l'etichetta di "moderato" e "popolare"...