lunedì 21 novembre 2016

Ragionamenti sul referendum (1)

Il referendum si avvicina e sto cercando di formarmi un'opinione.
La scelta è resa molto difficile da alcuni fattori.
Anzitutto non c'è un criterio di scelta univoco.
Come comportarsi con gli elementi che non sono presenti sulla scheda, ma che possono avere qualche influenza? Ad esempio: come considerare il modo in cui si è giunti alla riforma (con delega al governo, le fiducie, la maggioranza variabile)? Deve essere elemento di valutazione o no?
Considerare o no il "combinato disposto" con la legge elettorale? Da una parte la legge elettorale non è oggetto di voto. D'altra parte una valutazione è possibile solo a legislazione vigente, cioè con l'Italicum.
Considerare o no gli effetti politici del voto? Questi (pro Renzi o contro Renzi, in breve) ci saranno anche se io preferirei concentrarmi sul merito. E' quindi giusto trascurarli?

Visto che sono già abbastanza incerto (e incasinato) di mio, preferisco non considerare tutti questi aspetti accessori e limitarmi al merito del quesito e della riforma.

Anche così facendo, però, la questione non è comunque semplice, poiché si tratta di confrontare una situazione reale (la Costituzione vigente) con una situazione potenziale. Il confronto può essere quindi asimmetrico: conosciamo pregi e vizi dell'attuale sistema, mentre come funzionerà il sistema riformato può essere solo ipotizzato, e le ipotesi dipendono molto dal livello di fiducia che riponiamo nella riforma e in chi la andrà ad attuare, cioè la nostra classe politica.
Come dice mia moglie, dipende tutto dalle teste delle persone, è quelle che dovremmo riformare. Però non votiamo sulle teste delle persone.

Visto che però dovrò decidere in qualche modo, ho deciso di procedere cercando di confrontare il più possibile ad armi pari le due situazioni: supponendo di avere dei politici lungimiranti e intelligenti, quale dei due assetti costituzionali funziona meglio? E invece quale dà più garanzie supponendo un utilizzo pessimo delle regole e degli strumenti messi a disposizione dall'ordinamento?
In questo modo, considerando sia il best case che il worst case, dovrei riuscire a limitare gli elementi di incertezza.
Certo, questo comporta che il sistema attuale non venga giudicato per quello che è effettivamente, ma solo in potenza. Però mi pare l'unico modo per fare un confronto paritario con un altro sistema altrettanto potenziale. (A titolo di annotazione, la mia opinione riguardo all'effettivo funzionamento del sistema attuale è che abbia molte storture, ma che in effetti non abbiamo visto il peggio possibile.)

Nei prossimi giorni cercherò di scrivere qualcosa su questi ragionamenti.

(continua qui)

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