venerdì 22 luglio 2016

Cambiamo l'Italicum? No, grazie

Non ricordo se ho scritto della legge elettorale, in passato.
Non è perfetta, ma secondo me è un passo avanti rispetto al Porcellum.
In particolare, ho sempre trovato un uovo di Colombo l'idea del ballottaggio: il premio di maggioranza rimane ampio e sufficiente (con una sola Camera) a governare, ma viene assegnato dopo un voto popolare in cui il vincitore prende per forza più del 50% dei voti, e non più (come nel Porcellum) dopo un voto in cui il primo può avere anche solo il 25% dei voti.
Ora non mi è chiaro come dovrebbe funzionare l'abolizione del ballottaggio, "perché adesso c'è il tripolarismo". Anzi, proprio perché c'è il tripolarismo, è necessario il secondo turno: al primo non si avrà mai un vincitore certo, né una quantità di voti tale da meritare il premio di maggioranza.
A meno che non si cambi radicalmente la legge elettorale (non solo ritocchi, quindi), passando a un maggioritario a collegi uninominali all'inglese, che però rischia di essere ancora più distorsivo in termini di rappresentanza.
Oppure si rinunci all'idea del vincitore certo, e continuiamo con le larghe intese. Non credo che sia una prospettiva auspicabile. Il secondo turno serve, se poi gli elettori lo "usano male", votando "contro", avranno il governo che si scelgono e che si meritano.

giovedì 14 luglio 2016

Dopo il Corpus Domini

Nota: questo post è di più di un mese fa, ma mi è rimasto tra le bozze fino ad oggi! Lo pubblico comunque, non mi pare così "invecchiato".

Ho seguito l'omelia di don Renato per il Corpus Domini.
Dopo aver sottolineato che l'Eucaristia e la Chiesa non possono essere "fuori" dalla società, il parroco ha fatto alcuni riferimenti ad argomenti di attualità, stigmatizzando la poca partecipazione dei parrocchiani alle iniziative su immigrazione e salute.

Una persona che conosco ha commentato: "E dov'era don Renato quando si facevano le iniziative contro la discarica?". Mi ha fatto pensare.
E' vero: la partecipazione dei cittadini cristiani alla vita politica e sociale non può esplicarsi solo nelle iniziative "timbrate" Parrocchia, ma vive nella società di tutti i giorni. Per fortuna, direi.
Dobbiamo stare attenti, come comunità cristiana, all'equivoco per cui la nostra partecipazione sociale sia legata solo a momenti che hanno un certo "placet", potremmo dire, perché questa interpretazione è molto limitativa.
Anzi, mi chiedo se il compito di una Parrocchia o di un Consiglio Pastorale non sarebbe prima di tutto quello di fornire strumenti ai cristiani per agire da cristiani all'interno delle iniziative sociali e politiche che ritengono più opportune, piuttosto che organizzare in proprio queste stesse iniziative.
Naturalmente non è proibito attivare iniziative proprie, espressione di alcune sensibilità o priorità che possono essere presenti nella comunità, ma secondo me prima di tutto dovrebbe esserci una formazione socio-politica di base. Se questa fosse fatta bene, probabilmente i cittadini sarebbero stimolati a prendere in mano anche da soli queste tematiche, e non ci sarebbe bisogno di organizzarle come Parrocchia.

Un'alternativa potrebbe essere quella di cercare una collaborazione con le realtà non parrocchiali che si occupano di queste tematiche. Questa è una scelta difficile e coraggiosa: richiede un ponderato discernimento e rischia di esporre all'accusa di politicizzazione (si immagini se il CPP esprimesse pubblico appoggio all'iniziativa di qualche Comitato locale). Però se davvero si crede in certe tematiche non si può prescindere dall'affidarsi alla responsabilità laicale anche in questi campi, fidandosi dei cristiani sul territorio.

Se poi la frase della mia conoscente era riferita di persona a don Renato, allora potremmo pensare che era un po' ingenerosa, considerando tutti gli impegni che un prete ha dalla mattina alla sera.
Però i preti non sono gli unici che hanno impegni... c'è anche chi ha famiglia, lavora, insomma può non avere tempo di partecipare a tutto. Magari tanti cristiani (ne conosco) hanno preferito impegnarsi in iniziative civiche, sociali e politiche diverse da quelle proposte dalla Parrocchia. Insomma, su questo tema non si può invocare l'esclusività.
Se un (se-dicente) cristiano non va a Messa, non può certo rivolgersi altrove per mostrare il suo impegno liturgico. Se però un cristiano non partecipa agli incontri sociali della Parrocchia, non è detto che non si impegni attivamente, da cristiano, nella vita civile.

giovedì 7 luglio 2016

Agorà e il fondamentalismo

Se oggi dovessi suggerire un film sul fondamentalismo, suggerirei Agorà di Amenabar.

Al di là delle discussioni sulla storicità del film, che resta un'opera di fantasia e non un documentario e che comunque racconta di un personaggio (la filosofa neoplatonica Ipazia) su cui le fonti dirette dicono pochissimo, la pellicola è interessante. Ci sono parecchi elementi che danno da pensare, specialmente a una seconda visione, che superi la prima impressione sui cristiani cattivi e intolleranti contro una donna "illuminista".

I parabolani presentano le due facce dei fondamentalisti: quella caritatevole, di fede vera e profonda ("Questo è il vero miracolo!", dice Ammonio a Davo riferendosi alla distribuzione del pane) e quella di soldati di Dio, con l'invocazione di un concetto molto medioevale come quello del "giudizio di Dio" (sempre Ammonio dice a Davo che se loro sono ancora vivi dopo le battaglie che combattono è perché Dio li protegge e quello che stanno facendo - uccidere gil ebrei - incontra il suo favore).

La figura di Cirillo d'Alessandria incarna il tipico "cattivo maestro", che non incita mai esplicitamente alla violenza, ma propone le sue catechesi "estremiste" invita poi i parabolani a trarre le conseguenze.
Si noti anche il continuo richiamo alla lettera della Scrittura, senza interpretazione o visione globale. Ricorda qualcosa, vero?

Si apprezza anche il fatto che le violenze dei parabolani (prima contro i pagani, poi contro gli ebrei) sono sempre causate da un attacco precedente. Insomma, sembra che i parabolani abbiano qualcosa dello Statodi Israele di oggi, che spesso ha reazioni sproporzionate all'offesa.
La dimensione dei cristiani è determinata anche dal fatto che sono degli ex-oppressi: a inizio film, quando Ammonio disputa con il capo pagano. Mentre Ammonio discute "filosoficamente" gli dei tradizionali, il pagano risponde irridendo il cristiano che fino a poco prima era un fuorilegge nascosto nelle catacombe. Non un prototipo di tolleranza, insomma...

martedì 5 luglio 2016

Forse sono una brutta persona

Nel ricordare con una preghiera i morti di Dacca - tutti, non solo gli italiani - li affido al Signore.
Appena arrivata la notizia, ho pensato più o meno a questo (il testo, non la foto). Forse sono una brutta persona.
Per rimendiare, questa sera ho ricordato nella preghiera anche tutti i lavoratori sfruttati nel settore tessile in Bangladesh.

sabato 2 luglio 2016

Italia-Germania, ancora

Quattro anni fa avevo scritto questo post beneaugurante.
Oggi la situazione secondo me è questa:
  • la Germania è la stessa del 2012: fortissima. Campione del mondo, tra l'altro, con la consapevolezza che ne deriva.
  • l'Italia è complessivamente più scarsa del 2012, anche se con una difesa migliore (ovvero: la stessa, ma con 4 anni di dominio in più, un Barzagli che non è peggiorato di certo, un Bonucci che è migliorato tantissimo).
Io dico 80% Germania e 20% Italia. Certo se l'attaccante tedesco è il Mario Gomez visto in Italia, direi che la BBC può tenerlo... ma è tutto il resto della squadra che mi preoccupa. Inoltre i grandi numeri sono contro di noi...
Vedremo fra tre ore.