mercoledì 13 dicembre 2017

Tempi di transizione

In questi giorni pensavo ai tempi di transizione, e ho nominati la caduta dell'Impero Romano.
Mi è capitato a volte di pensare che è possibile che siamo vicini a una situazione che ha degli aspetti in comune con quell'epoca. Veniamo da due secoli abbondanti di cultura anglosassone. Chi lo sa come sarà il prossimo secolo? Predominio cinese? Meltin' pot? Cultura occidentale che invade anche la Cina, modello Graecia capta ferum victorem cepit? Cultura occidentale in declino anche demografico (sia in Europa, che per la componente WASP negli USA) che lascia il posto a una cultura diversa? Cultura musulmana per via della demografia e delle migrazioni di massa?

Non so come, ma a me l'epoca del tardo antico - alto medioevo (diciamo tra il 500 e il 1000, mica bruscolini) affascina tantissimo. Forse sarà per la scarsità di informazioni: pensiamoci, a scuola di quella parte di storia cosa si sa? Tra la caduta dell'Impero e i Comuni è già tanto se si nominano Giustiniano e Carlo Magno. Per qualcuno addirittura quei secoli non esistono...

Inoltre c'è il fascino del "day after": è innegabile che in quel periodo la società e la cultura hanno vissuto in molti campi un certo regresso. Per me è affascinante vedere che la storia non è lineare, può recedere, ma alla fine l'uomo ne viene fuori in maniere sempre creative. L'apogeo del Medioevo (il tredicesimo e quattordicesimo secolo) è un grande periodo, base del Rinascimento, ma completamente diverso dall'epoca antica: la strada verso quell'epoca è stata tracciata nei secoli altomedievali.

Per noi bresciani, inoltre, quello è il periodo dei Longobardi. Invasori spietati, ma anche una gens che avrebbe potuto unificare l'Italia con mille anni di anticipo, se non fosse stato per il Papa. Io e mia moglie siamo appassionati del tema, e partendo da Santa Giulia abbiamo cominciato a percorrere i luoghi longobardi patrimonio UNESCO.
Sono posti bellissimi. Quell'arte geometrica, con figure sbozzate, che anticipano gli stili di Wiligelmo, è affascinante. Si vede il fascino verso l'arte classica, con tentativi di imitazione che sembrano quelli dei bambini ma anche l'influsso dell'iconografia nordica. Un'epoca in cui un medioevo quasi fantasy irruppe in un mondo classico.

Comunque non siamo gli unici appassionati: per la mostra Longobardi ci sono state code fin dal primo giorno, figurarsi quando siamo andati noi, domenica 3, l'ultimo giorno...
Bella mostra, comunque. Fa un certo effetto vedere che tanti reperti ormai li conosciamo, e abbiamo visitato i luoghi da cui provengono (Castel Trosino, Cividale del Friuli, Museo dell'Alto Medioevo a Roma...). Stiamo diventando esperti :-)

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